Il termine "architettura" deriva dal latino architectus, di origine greca: architékton, composto da arkhi, cioè capo (superiorità, eccellenza, autorità,...) e tekton (costruttore). Tutto insieme significa "maestro o capo costruttore". Molti architetti hanno definito questa professione diversamente ma possiamo riassumere certe proprietà:
- modifica l'ambiente fisico in rapporto alle necessità dell'esistenza,
- è un vocabolario tridimensionale e che include l'uomo (Bruno Zevi);
- condiziona l'esistenza e l'organizza;
- l'obra architettonica non si dà al fruitore in un unico atto percettivo, ma in una successione che si da almeno due momenti di esperienza: quello dell'esterno e quello dell'interno;
- non ha solo una o due dimensioni ma per questo la fotografia e la cinematografia non sono capaci di rappresentare compiutamente lo spazio interno protagonista dell'architettura. Une delle cose per la quale una esposizione d'architettura può diventare noiosa e niente rilevante;
- l'architettura senza spazio limitano e qualificano lo spazio della città e il paessaggio;
Colonna di Marco Aurelio a Piazza Colonna a Roma. |
Arco di Tito al Foro Romano |
- modifica il contesto ambientale mediandone l'esperienza alle proprie misure e proporzioni;
- la costruzione è uno dei processi dell'architettura, sia pure il principale e il progetto costruttivo è il momento in cui l'ideazione viene tradotta in ipotesi verificabile;
- la sfida non è più consumare il territorio ma produrne di qualità. Intervenire attivamente non è solo proteggere e tutelare ma assegnare valore aggiunto.
La differenza tra architettura ed edilizia (termini che non dobbiamo confondere): lo importante non è quella destinazione o intenzionalità estetica ma reside nel suo carattere di organicità, idee e valori.